Protesi con polimeri medicali stampate in 3D: Felfil Evo per LATTICE MEDICAL

Felfil Evo può contribuire alla ricerca biomedica?

La risposta è sì. Vogliamo raccontarvi la storia di Lattice Medical, un’azienda francese che ha sviluppato un dispositivo in materiale biodegradabile per favorire la ricostruzione del seno in seguito ad una mastectomia. Felfil Evo è stato utilizzato per fare ricerche sui materiali, permettendo così all’azienda di risparmiare fondi.

LATTICE MEDICAL E IL SUO DISPOSITIVO INNOVATIVO

Ecco qualche dato per cominciare: una donna su otto sviluppa il cancro al seno, di cui il 40% viene curata con una mastectomia. L’86% di queste ultime, però, non potrà sottoporsi ad un intervento di ricostruzione del seno a causa delle tecniche attuali ancora inadatte. LATTICE MEDICAL cerca, quindi, di rispondere alle necessità sia cliniche che psicologiche di queste donne grazie all’impianto di un dispositivo chiamato MATTISSE.

Qual è il loro prodotto? MATTISSE è una protesi riassorbibile stampata in 3D, e quindi personalizzabile, capace di rigenerare il tessuto danneggiato in maniera naturale.

È necessario sottoporsi ad un solo intervento durante il quale il dispositivo viene impiantato e riempito con le stesse cellule adipose del paziente, che, in sei mesi, riescono a rigenerare il tessuto mammario. Durante lo stesso periodo di tempo, inoltre, la protesi, che viene utilizzata come struttura per costruire la forma finale, riesce a riassorbirsi completamente.  L’obiettivo dell’azienda è sostituire gli impianti in silicone con questo dispositivo. Nell’immagine accanto si può notare il processo sopra descritto diviso per fasi.

 

COME È STATO UTILIZZATO FELFIL EVO

Lattice Medical ha usato Felfil Evo per trasformare in filamento i pellets medicali bioriassorbibili per poter stampare in 3D il dispositivo. I materiali utilizzati dall’azienda sono polimeri medicali come l’Acido Polilattico (PLA), l’Acido Poliglicolico (PGA) o copolimeri a blocchi. 

Vuoi sperimentare nuovi polimeri e creare nuovi filamenti? Con Felfil Evo è possibile, scopri come!

Dato l’alto costo di questi materiali (migliaia di euro al chilo), le sperimentazioni risultano molto care. L’azienda ha trovato vantaggioso usare Felfil Evo in quanto la quantità di materiale necessaria ad estrudere il filamento è minore rispetto ad un tradizionale estrusore da laboratorio, che invece richiederebbe circa 10kg di materiale per lo stesso prodotto: Il serbatoio di Felfil Evo permette di sperimentare un polimero con un quantitativo di materiale pari a 250 grammi. 

IL CROWDFUNDING

Fino alla fine del mese di Settembre la startup è presente sulla piattaforma francese di crowdfunding “WiSEED“. Se volte supportare il progetto qesto è l’indirizzo della campagna .